Tour de France 2024, Tadej Pogačar: “Jonas Vingegaard è stato fortunato ieri”
Tadej Pogačar rilancia la sfida in vista dei prossimi giorni al Tour de France 2024. Sconfitto ieri dopo una attacco a lunga gittata che è andato ben lontano da come si era immaginato e da come si stava profilando dopo essere inizialmente riuscito a guadagnare trenta secondi sui primi rivali, il leader della UAE Team Emirates non si nasconde e rilancia il guanto di sfida a Jonas Vingegaard, che ritiene sia stato favorito anche dalla dea bendata, specialmente nel momento chiave, dove invece lui ha faticato, complice la sensazione di aver forato.
“Ho dormito bene e mi sono svegliato riposato – ha commentato ai microfoni di Eurosport al momento della partenza odierna – Mi aspettavo di essere più stanco dopo ieri. Quando ho visto, dopo la tappa di ieri, che oggi ci sarebbero stati 204 chilometri, ho pensato: caspita, farà male. Ma ora mi sento davvero bene”.
Malgrado l’esito della frazione di ieri, lo sloveno rimane fiducioso di poter battere il danese in questo Tour de France, anche se non nasconde che inizialmente la botta al morale è stata forte: “Ad essere sincero, ho iniziato ad avere dei dubbi quando è tornato. Poi ho anche sbagliato lo sprint. Avrei potuto fare meglio. Ma dopo aver rivisto la tappa e aver visto cosa è successo, ho ancora molta fiducia”.
Il vincitore del Giro d’Italia spiega infatti che ci sono state una serie di coincidenze che hanno portato a questo risultato. “Jonas è sicuramente nella sua forma migliore, ma anche io sto bene – rilancia – Ieri sono stato solo un po’ sfortunato, mentre lui è stato un po’ fortunato. Aveva Primoz Roglič con sé per la salita (il Col de Pertus, ndr). In ogni caso, è stata una buona giornata per me. Avevo buone gambe e non vedo l’ora di affrontare le tappe di montagna”.
A stupire ancora di più è stata la sconfitta nella volata a due, per la quale Pogačar spiega di aver commesso alcuni errori: “Non è stato certo il miglior sprint della mia vita. Pensavo fosse un po’ più pianeggiante, invece si saliva più del previsto. È stato il mio primo errore. Se avessi conosciuto meglio il traguardo, sarei partito dalla prima posizione. Sarebbe stato molto meglio per me”.
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